In Italia nessun editorialista, che io sappia, si è soffermato sul cosiddetto fiscal standoff americano per paragonarlo alla situazione italiana. In sostanza il sistema americano dice che il governo non può spendere più di quanto incassa, né incassare di più, senza ottenere il permesso espresso da parte del congresso. Non c'è il permesso del congresso? Allora il macchinario si ferma, stop stipendi, stop ai fornitori, stop a tutti. Nessuno vede più un soldo dai contribuenti.
Muble, muble, che cosa mi dice mai questo?, Cos'è 'sto strano ordinamento, balzano e curioso.... possibile che si siano inventati una cosa siffattamente astrusa e complicata?
Ma to', ci sono! E' l'essenza stessa, l'anima vera e propria della democrazia. Questa è, signore e signori, e nessun'altra... e solo i paesi anglosassoni ce l'hanno e ce l'hanno da quando un certo re Senza Terra ("il re fasullo d'Inghilterra") fu costretto a firmare un foglio dal titolo pomposo di "Magna Charta Libertatum". La qual carta diceva, in buona sostanza, che il re facesse pur quel che voleva, ma se aveva intenzione di chiedere nuove tasse ai suoi nobili vassalli, doveva chiedere loro il permesso (all'assemblea che li rappresentava) ed ottenerlo a maggioranza! E basta.
Così ancora oggi, se un governo federale indende tassare i suoi cittadini deve chiedere loro il permesso, deve chiedere il permesso al congresso che li rappresenta. E se il congresso non dà il permesso si chiude baracca e burattini.
Orbene, paragoniamo questa situazione a quella italiana, o a quella della nostra cara Unione Europea, se vogliamo. Esiste la possibilità nel nostro paese o nella nostra Unione che un organo rappresentativo del popolo presuntamente sovrano sottragga all'autorità governativa il diritto di riscuotere tasse e di usarle per spendere più o meno quattrini? Che io sappia non esiste; la finanziaria annuale non prevede un voto su tutto il bilancio dello stato, come nel caso del budget americano e del fiscal cliff. Nell'Europa continentale il diritto acquisito da parte dello Stato e dei suoi attori prevale nettamente sulla possibilità di veto del parlamento.
In realtà, in riferimento al primo e più importante punto della Magna Charta, noi europei "del continente" viviamo ancora in uno stato autoritario, nel quale i governi decidono unilateralmente che si va avanti così... nel quale ai cittadini è concessa parola sui dettagli secondari, ed anche lì con minacce e prospettate catastrofi imminenti.
Altroché morta. La libertà non è ancora nata. Viva la libertà.
Ogni esponente politico serio e onesto, di qualunque schieramento, dovrebbe spiegare ai cittadini che il futuro degli italiani dipende dalla riduzione del debito pubblico. L'ITALIA DIVENTI LIBERA DAL DEBITO
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