mercoledì 9 ottobre 2013

L'errore dell'imprenditore

Il principale abbaglio della classe imprenditoriale che ha dato il suo sostegno a Berlusconi è dovuto a un'erronea valutazione del Berlusconi imprenditore più ancora che all'incapacità di vedere gli interessi privati del Berlusconi politico. L'attività politica è sempre mascherabile... se non fai qualcosa, o la fai male, puoi sempre dire che è colpa dell'opposizione o dei magistrati, dei complotti internazionali o di chicchessia.
Ma la storia imprenditoriale di Silvio l'avevano sotto gli occhi, e si sono fermati alla superficie.
Come poteva modificare in senso liberale il paese un uomo che ha costruito le proprie fortune proprio sull'illiberalità italiana, gli intrichi politico-aziendali, le corsie preferenziali dei politici ai loro amici? Come avrebbe potuto un imprenditore di tal fatta mettere fine al rapporto fra politica e impresa che impesta questo paese?
Ma, mi si dirà, una cosa è la simbiosi perversa fra impresa e politica, altra cosa la sostanziale illiberalità del sistema burocratico italiano. E io dico che in effetti si tratta di due meccanismi analizzabili separatamente ma che agiscono ciascuno come motore occulto (sotto il cofano) dell'altro.
L'intrico burocratico e vessatorio richiede che l'impresa ricerchi vie preferenziali attraverso il canale politico; una volta che le ha trovate si serve dello stesso intrico burocratico proprio per legalizzare l'indebito vantaggio acquisito e per non doverlo più cedere... almeno fino a quando a qualcun altro non sia concessa una via preferenziale che riavvia il procedimento. Com'era possibile che un uomo che conosceva perfettamente questo sistema, questo "ambiente", per averci vissuto e prosperato a lungo, decidesse di sterilizzarlo?
Com'era possibile crederlo? Questo mi chiedo. E non trovo risposta se non nel fatto che il desiderio di emulazione superi la capacità di ragionare: poiché Silvio aveva raggiunto l'apice del modello imprenditoriale italiano - leggi: la più perfetta realizzazione del connubio impresa-politica - ergo Silvio avrebbe sparso il suo potere e il suo sapere su tutti gli altri... benché invece proprio sul non dare alcuna possibilità a nessuno si basasse il connubio.

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