Una supplente di italiano di mia conoscenza, da pochi giorni in una nuova scuola, deve partecipare agli scrutini relativi al primo quadrimestre di lavoro. Poiché nei mesi precedenti l'insegnante titolare si è presentata molto di rado, ma pur sempre chiedendo aspettative o malattia di breve periodo, il preside (assecondando una direttiva di ordine economico da parte del MIUR) ha cercato di sostituire l'assente usando le ore buche del corpo docente, anziché nominando un supplente regolare. Risultato: la classe non ha svolto nulla del programma previsto e non sono state fatte verifiche dalle quali risultino voti a registro sufficienti allo scrutinio del quadrimestre già concluso. E fin qui, nulla di eccezionale, ordinaria inefficienza della scuola italiana in tempo di crisi.
Ma ora viene il bello: l'insegnante precaria finalmente subentrata rileva al preside che
a. il programma non è stato svolto
b. non ci sono voti a registro sufficienti per lo scrutinio
Sul punto a. il preside non si pronuncia; sul punto b. il consiglio è il seguente: fare al più presto una verifica da cui ricavare almeno un secondo voto quadrimestrale in vista dello scrutinio e registrare tale secondo voto in una data compresa nel I quadrimestre (in sostanza retrodatare il compito, fosse pure in una data in cui la supplente non era ancora stata nominata...); anche perché, aggiunge il preside, il sistema del registro elettronico non ammette voti a valere sul primo quadrimestre con data successiva alla fine del quadrimestre stesso.
In pratica l'intero sistema chiede alla supplente di "mentire" sulla data di realizzazione della verifica per ragioni di opportunità e di tecnicità.... occorre nascondere l'inefficacia delle scelte compiute dal preside.
Mi vengono in mente di nuovo i miei cari russi e in particolare la kafkiana burocrazia zarista: stando ai registri tutto risulta regolarmente svolto, senza possibilità di errore; il risultato tuttavia è nei fatti un disastro su tutta la linea. Manca solo, ma arriverà, un funzionario incaricato di indagare il motivo dello scostamento fra risultanze a registro e inefficienza dei risultati... che è esattamente l'immagine, l'allegoria definitiva della burocrazia inefficiente: tutto è registrato, tutto è controllato, tutto è verificabile e nulla funziona.
Bene. In capo a tutto questo c'è però una cosa, che è sempre la stessa, in ogni epoca e in ogni continente: la menzogna richiesta a un anello della catena, in genere il più debole e ignaro.
Ovviamente ho consigliato alla mia conoscente di non mentire nemmeno sul poco, di realizzare subito la verifica necessaria ma di registrarla con data corretta, portando a scrutinio le inadempienze verificatesi nel primo quadrimestre.
Ogni esponente politico serio e onesto, di qualunque schieramento, dovrebbe spiegare ai cittadini che il futuro degli italiani dipende dalla riduzione del debito pubblico. L'ITALIA DIVENTI LIBERA DAL DEBITO
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