venerdì 7 febbraio 2014

Un programma di governo molto impopolare

[in attesa di finire il post su Gormenghast abbozzo questo...]

Programma di governo ultra-impopolare (bozza)


  1. riduzione a € 92.600 di tutti gli stipendi (retribuzione complessiva) dirigenziali di prima fascia nella pubblica amministrazione (inclusi alti magistrati, professori universitari, segreterie ministeriali). Il denaro risparmiato confluisca nell'abbattimento del cuneo fiscale alle imprese.
  2. riduzione a € 69.900 di tutti gli stipendi (retribuzione complessiva) dirigenziali di seconda fascia nella pubblica amministrazione. Il denaro risparmiato confluisca nell'abbattimento del cuneo fiscale alle imprese.
  3. abolizione dei consigli regionali elettivi. I consigli regionali rimangono in piedi ma sono formati dai sindaci dei principali comuni nella regione (o da loro appositi assessori/rappresentanti)
  4. alle regioni rimanga la delega sulla gestione del territorio (agricoltura/allevamento/pesca), della formazione professionale e alle grandi infrastrutture regionali; alle province, che non vanno abolite, rimane delega sulla gestione di tutti gli edifici pubblici e delle strade provinciali; ai comuni vada ogni altra delega attualmente in capo alle regione ad eccezione della sanità, che deve tornare a essere gestita dal ministero della sanità.
  5. ogni disavanzo nelle casse dell'ente pensionistico nazionale deve essere appianato con tagli lineari nell'erogazione delle pensioni. Sono escluse coperture "straordinarie" da parte dello Stato. Sono esclusi dal taglio lineare e progressivo solo i pensionati con pensione minima.
  6. riforma degli enti pubblici o intermediari con monopoli simil-fiscali in particolare: Camere di Commercio, notai, SIAE, ACI, ecc. Tutti i servizi interamente digitalizzabili devono essere assegnati mediante appalto pubblico. L'attività espletata dalla SIAE può essere assegnata ad analogo ente tedesco o spagnolo che la svolga per conto degli autori italiani a tariffe e costi convenienti rispetto agli attuali. Le Camere di Commercio e i notai propongano entro 180 giorni un piano di revisione dei propri costi e organici al fine di espletare con strumenti digitali solo i servizi di base ad essi assegnati.
  7. liberalizzazione di tutte le categorie economiche: abolizione di ogni albo e licenza: dalle farmacie ai notai, dai tassisti ai giornalisti, dai medici agli architetti. Per le professioni a rischio (es. medici) la struttura (i dirigenti) che assume e mette in servizio un sedicente professionista si assume i rischi civili e penali derivanti dai potenziali danni arreccati dai dipendenti. Ciò vale anche nel caso in cui i danni siano arrecati da personale adeguatamente titolato.
  8. il punto precedente implica, naturalmente, l'abolizione del valore legale dei titoli di studio.
  9. riforma del diritto fallimentare; sequestro dei beni, carcerazione o arresti domiciliari immediati per chi non onori i debiti contratti nel tempo previsto a contratto o da accordo. Il sequestro avvenga nell'arco di 10 giorni dalla prima notifica di ritardato pagamento da parte del creditore all'autorità pubblica. Carcerazione ed eliminazioni delle attenuanti applicabili agli incensurati, per chiunque commetta reati fiscali/truffe/appropriazione indebita di denaro pubblico/abuso d'ufficio pubblico. 
  10. abolizione del 50% di tutte le detrazioni/deduzioni fiscali (dal 19% al 9,5% le detrazioni e abbattimento del 50% delle deduzioni). Tutti i soldi risparmiati in questo modo devono confluire nella rimodulazione degli scaglioni IRPEF nel senso di un alleggerimento fiscale strutturale.
  11. Riforma del sistema giudiziario nel senso di una maggior prevenzione di ogni sorta di crimine. L'applicazione di attenuanti a chi commette per la prima volta un reato deve essere ridotta al minimo o abolita, dal momento che è statisticamente provato che chi commette il primo reato ne commetterà poi altri molto più facilmente rispetto a chi non ne ha mai commessi. 

1000 parlamentari, fra senatori e deputati, che facessero queste cose io me li terrei tutti e li manterrei (a 92.000 euro l'anno)... salverei tutte le loro poltrone.
La verità è che la grande maggioranza degli italiani non voterebbe mai per un programma del genere, perché c'è sicuramente un punto che lede i diritti di ciascuno. Quindi quello che abbiamo ce lo meritiamo e ce lo teniamo. E chi protesta è, nella maggioranza dei casi, ignorante o ipocrita...

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