giovedì 23 maggio 2013

Una politica senza intenzioni

Un dato desolante dei nostri politici è l'assoluta incompetenza. Si spaccia per democrazia il fatto che gente incapace sieda in parlamento. Se in parlamento ci fossero solo ricchi industriali e grandi accademici, sarebbe un parlamento non democratico, dei "poteri forti". Questa idea è il peggior lascito dei grandi partiti "popolari" della prima repubblica.
Eppure l'incompetenza dei nostri "leader" non ha a che fare, o non solo, con la mancanza di nozioni tecniche sul da farsi. Alcuni, su questo, potrebbero anche essere preparati. L'incompetenza è più specificamente politica. Prendiamo uno come Mario Monti. oggi sarebbe ancora presidente del consiglio se la sua incompetenza politica non l'avesse tradito...
E questa incompetenza sembra in effetti una carenza d'intento. Una mancanza di intenzioni. Anziché concentrarsi sulle sue intenzioni, Mario Monti ha ragionato, ha dedotto, articolato; ha ragionato come se la politica fosse anche per gli incompetenti... i quali, in mancanza di esperienza maggiore, si basano sul calcolo e sulle regole.
Come avremmo incarnato un'intenzione se fossimo stati Mario Monti? Avremmo puntato sulla parità, che poi in effetti c'è stata, e contato sulle grandi intese. Chi l'ha fatto è Berlusconi. E gli è andata bene...perché è un guitto, un attore, e come tale sa utilizzare l'"intenzione"

Destra, sinistra e codici di condotta

La polarizzazione destra/sinistra nell'occidente contemporaneo è uno strano anello ricorsivo. L'economia non vi gioca quasi più alcu...