mercoledì 17 aprile 2019

Cosa chiede Greta

Se cambiano realmente le priorità collettive, l'intera organizzazione della società deve cambiare. Se al centro dei fini - quindi nel centro dell'etica - non c'è più l'individuo con i sui diritti, bensì l'ambiente con ogni forma di vita terrestre, le leggi non possono che cambiare.
Facciamo un esempio: le strisce pedonali. La precedenza concessa a chi attraversa sulle strisce risponde al principio di favorire l'individuo debole contro l'individuo più forte, a bordo del mezzo motorizzato. Rispondono blandamente anche a un'esigenza ecologica: favorire i pedoni sugli altri. Ma consideriamo un autobus pieno di gente costretto a rallentare e fermarsi per far passare un singolo pedone sulle strisce. Tale situazione prefigura uno spreco energetico e un maggiore inquinamento, dovuti alla frenata del mezzo e alla sua accelerazione del tutto evitabili se l'autobus avesse potuto continuare la sua corsa. Ecco che il codice della strada andrebbe cambiato in ossequio al diritto ambientale e alla sua priorità su ogni diritto individuale.
Il medesimo principio è estendibile. Pensiamo ai diritti fondamentali sanciti dalle costituzioni democratiche: la libertà di pensiero, di parola e di stampa, l'uguaglianza di fronte alla legge, il diritto a un giusto processo. Tutti questi principi ruotano attorno all'individuo; dovremmo riformularli in relazione all'ambiente naturale e alla vita in ogni sua forma. Il diritto alla vita, di qualunque essere vivente, vegetale o animale, dovrebbe precedere il diritto di parola, di stampa e di libera associazione; l'uguaglianza di fronte alla legge dovrebbe venir meno in tutti i casi nei quali una situazione di diseguaglianza regolata consente un minor dispendio energetico o un minor inquinamento. Per esempio: chi consuma carne subisce una tassazione individuale superiore a chi è vegetariano; l'impatto ambientale delle diverse condotte di vita dovrebbe pesare sui diritti e i vincoli imposti a ciascuno: chi viaggia in treno favorito su chi viaggia in aereo; chi compra prodotti locali favorito su chi compra prodotti importati da lontano; eccetera eccetera. Servirebbe infine una nuova tipologia di diritto, un nuovo codice, diverso dal codice civile e dal codice penale, per regolare i rapporti dell'individuo nei confronti dell'ambiente; un codice in base al quale l'arrecare danno all'ambiente non sia un fattispecie di reato contro le leggi dello Stato, ma contro le leggi di sopravvivenza dell'ecosistema mondo e come tale appartenente a un diversa e peculiare categoria di condotte illecite.

lunedì 8 aprile 2019

In cerca di intestazione politica

Se fossimo un paese politicamente matura, i partiti politici (o movimenti che dir si voglia) farebbero a gara per intestarsi un'agenda politica validissima:
LA SOLUZIONE DEL SUPER DEBITO PUBBLICO italiano.

Perché i partiti non fanno a gara per intestarsi la soluzione a questo problema?

Spiegare in quanti modi ci danneggia il superdebito è facilissimo:

Ci sono prima di tutto i rischi. Il debito pubblico
- mette a rischio l'assistenza sanitaria
- mette a rischio i risparmi
- mette a rischio la scuola pubblica e la ricerca universitaria

Ci sono poi gli ostacoli veri e propri. Il debito pubblico:
- impedisce una rapida e corretta manutenzione delle opere pubbliche
- impedisce di abbassare le tasse
- impedisce un adeguamento degli stipendi pubblici e delle pensioni all'inflazione

Oltre ai rischi e agli impedimenti concreti generati dal debito, c'è l'esposizione del paese alle richieste dei creditori e alle mire degli speculatori finanziari.

Perché nessuno vuole intestarsi un'agenda politica che promette sacrifici in cambio di una soluzione ambiziosa di medio/lungo termine? Siamo sicuri che questo non attirerebbe i favori e i voti di una parte consistente di cittadini?

Destra, sinistra e codici di condotta

La polarizzazione destra/sinistra nell'occidente contemporaneo è uno strano anello ricorsivo. L'economia non vi gioca quasi più alcu...