lunedì 12 gennaio 2015

Su uno che "Non mi dissocio [perché non ero socio]"

Ho letto l'opinione di Karim Metref ma devo dire che non mi persuade.... 
http://www.internazionale.it/opinione/karim-metref/2015/01/09/io-non-mi-dissocio
Metref rimane sul filo del rasoio, ma basta una bava di vento a farlo cadere...

All'inizio sostiene il suo diritto a non dissociarsi perché la responsabilità di ogni atto è individuale: 
"Io non ho ucciso nessuno e non c'entro con questa gente". Poi però non è altrettanto individualista quando se la prende con "il sistema della NATO e dei suoi alleati".

Portando agli estremi il ragionamento: 
da una parte ci sarebbero singoli individui "impazziti" che terrorizzano il mondo (solo perché "armati da qualcuno...", secondo Metref; altrimenti, dico io, se nessuno li armasse sarebbero innocui? Non agirebbero in alcun modo? Sono le armi che generano la violenza o viceversa?), singoli che non siamo autorizzati a identificare con comunità più vaste, comunità di fatto nelle quali qualcuno potrebbe entrare senza saperlo;
dall'altra parte invece non ci sono individui colpevoli ma c'è il" sistema della NATO e dei suoi alleati" (ma la NATO non è già un'alleanza? Quali sono gli alleati della NATO?), anziché singoli individui che prendono singole decisioni politico-militari.
Evidentemente Metref crea una contrapposizione squilibrata: il singolo individuo che agisce per conto suo, assumendosi l'onere e l'onore delle sue azioni (che pertanto non richiedono ad altri alcuna "dissociazione") versus un'alleanza di individui, un "sistema" nel quale i singoli sono soci fin dalla nascita.  

Infatti si dirà: i singoli individui a capo della NATO agiscono su mandato popolare, democratico, maggioritario e quindi agiscono a nome, per conto e nell'interesse di tutti gli abitanti dei paesi NATO. Inoltre [la NATO e i suoi alleati] agiscono usando una struttura militare organizzata che non può considerarsi "sciolta", ma che agisce come un sol uomo.

La mia prima obiezione è questa: anche i terroristi incarnano un "mandato" di qualche genere; perché se così non fosse, non li chiameremmo neppure "terroristi" ma "banditi", "criminali di strada". Ma se hanno un mandato, se rappresentano qualcuno allora non sono più "cani sciolti"; inoltre anche i terroristi usano una struttura militare ben organizzata.

Onestamente nessuno può fingere di vedere solo il "mandato" della NATO e dei suoi alleati e non quello dei terroristi. Ammettere tale disparità significherebbe proporci lo scontro fra persecutore (un sistema organizzato che si autolegittima e autoassolve) e una "vittima" designata che nulla sa e agisce in quanto perseguitata da un sistema (il bandito, cane sciolto): qualcosa di simile al confronto fra stato e singolo, fra interesse collettivo e interesse individuale, fra ragion di stato e diritto inalienabile

In seconda istanza bisogna osservare che la lettura relativa a "la NATO e i suoi alleati" lascia pochissimo spazio di smarcatura ai singoli individui: è quasi impossibile per chi vive nei paesi "NATO e suoi alleati", godendone i privilegi dalla nascita, dichiarare "non mi dissocio da un'azione violenta della NATO in quanto sono non-socio della NATO"; secondo la visione che Metref sembra avallare, costui non ha alcuna possibilità di scelta: è compromesso a prescindere, porta con sé un peccato originale ineludibile... che è esattamente il peccato originale additato dai terroristi. Viceversa, dall'azione violenta dei terroristi è possibile smarcarsi fin da principio, pur avvenendo essa dietro "mandato", ovvero secondo i dettami di un'ideologia e non per puro banditismo; da essa è possibile dire "non mi devo dissociare, perché non ero proprio socio". 
Questa è una differenza morale molto importante, implicita nel discorso di Metref: in questo modo il fedele islamico "a la Metref" si smarca da entrambe le parti: dalla NATO e dai terroristi... ma solo lui ha l'opportunità di farlo, o comunque solo un islamico. Ogni abitante non islamico dei paesi NATO è ipso facto compromesso col sistema NATO e da esso non dissociabile.
Quest'ultima è la conseguenza ultima del ragionamento di Metref e non è molto distante, io credo, da tesi apparentemente assai più oltranziste.

L'"Io non mi dissocio" è condivisibile, come calembour, solo "in quanto non sono mai stato socio". Questo sì: B non ha alcun obbligo morale di dichiararsi non-A se è sempre stato B. Ma al tempo stesso è possibile verificare se B sia più simile ad A oppure a non-A




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