Non accenna a smaltirsi l'esaltazione nazionale e massmediatica per i giovani italiani che cercano fortuna all'estero. Si tratta di un fenomeno che dovrebbe essere contrastato, criticato, analizzato amaramente da chi ha a cuore le sorti del paese.
Invece è un fenomeno che gli opinionisti, i giornalisti, i politici, gli imprenditori e perfino i camionisti e le massaie esaltano; tutti esortano i giovani ad andarsene ed esaltano chi li esorta... possibile?
L'emigrazione è da sempre una valvola di sfogo del malcontento sociale. Ciò significa anche che i paesi che risolvono il proprio malcontento per mezzo dell'emigrazione evitano di dover prendere provvedimenti più drastici (leggi "riforme vere") per contrastare lo stesso malessere. In altre parole, ho l'impressione che coloro che inneggiano all'emigrazione siano soprattutto interessati a risolvere i problemi italiani senza dover cambiare nulla a proprio detrimento. Solo in questo modo si spiega l'esaltazione di tanti sessantenni per i giovani che se ne vanno; come dire: "andate, andate... andate a rompere i coglioni da un'altra parte"... sublime tecnica, non c'è che dire...
Ogni esponente politico serio e onesto, di qualunque schieramento, dovrebbe spiegare ai cittadini che il futuro degli italiani dipende dalla riduzione del debito pubblico. L'ITALIA DIVENTI LIBERA DAL DEBITO
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