Non si è riflettuto abbastanza, a mio parere, sulle conseguenze economiche della completa digitalizzazione della pubblica amministrazione. Soprattutto nei paesi, come l'Italia, che interpretano la digitalizzazione soprattutto come un sistema di controllo sui comportamenti illegali/da correggere.
Già ora viviamo in una sorta di sistema "implicativo" o "allegante": per tutta una serie di beni, ogni volta che li acquistiamo acquistiamo in realtà il primo anello di una "catena". Crediamo di acquistare solo il bene economico in se, in realtà compriamo tutta una filiera. E non si tratta della filiera che ha prodotto il bene in questione, ma di una filiera "futura";
per esempio compriamo un'auto e ci accolliamo la catena di bolli, revisioni, assicurazioni, service, manutenzioni etc.
compriamo una casa e ci accolliamo, tasse, bollette etc.
compriamo una televisione e ci accolliamo gli abbonamenti pubblici e privati
compriamo una caldaia e ci accolliamo i controlli, le manutenzioni etc.
compriamo una visita medica, una ristrutturazione, un servizio d'asilo, un farmaco e dozzine di altri beni e servizi e ci accolliamo una detrazione/deduzione fiscale di cui ricordarsi o da affidare a qualcuno perché ne tenga conto.
sono parecchi i prodotti che ci caricano di catene impossibili da spezzare.
Come se ciò non bastasse la digitalizzazione è in grado di tracciare ogni acquisto, ogni transazione; di più ancora: ogni desiderio di acquisto, ogni intenzione di transare.
Sulla base delle transazioni tracciate il fisco può ricostruire i nostri redditi e accollarci una catena.
La digitalizzazione ci rende consumatori "responsabili", il che significa scarsi consumatori. Ed è un bene, perché realizza ciò che ci hanno sempre insegnato: di consumare responsabilmente.
Però poi non chiediamoci i perché della crisi economica; non chiediamoci perché i consumi languono e non ripartono. Vogliamo far ripartire i consumi? Spezziamo le catene legate a ogni bene di consumo. Poiché non è possibile, e non ha senso, evitare di tracciare le transazioni - visto che farlo è facilissimo - eliminiamo piuttosto gli anelli legati al primo: tagliamo tasse e bolli, eliminiamo tutti gli incentivi e gli sgravi fiscali e ridistribuiamo come minor tassazione i soldi risparmiati. Togliamo le catene dalle spalle della gente!
Ogni esponente politico serio e onesto, di qualunque schieramento, dovrebbe spiegare ai cittadini che il futuro degli italiani dipende dalla riduzione del debito pubblico. L'ITALIA DIVENTI LIBERA DAL DEBITO
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