Quando preferirei lavare i pavimenti, piuttosto che fare il lavoro che
faccio, mi metto a scrivere sul mio diario di filosofo disorganizzato.
Ci sono cose tanto vicine che non riusciamo a vederle. Un po' come
gli occhiali. Queste cose io le chiamo tabù. Prendiamo ad esempio la triade
capitolina del mondo contemporaneo - o di qualsivoglia era? - Sesso, denaro e
potere. Sesso e potere non sono così vicine, non lo sono più ma lo erano. Erano
dei tabù. Il sesso era un tabù nelle società bigotte e riformate. Oggi tutti ne
parlano liberamente. Tutti hanno una soluzione su come è meglio farlo, quando,
con chi, perché sì e perché no e i mille modi e motivi, in un arabesco senza
fine. Il lato deletereo del sesso detabutizzato è la depersonificazione
dell'uomo, il suo divenire mero oggetto fisico deormonizzato e
razionalizzabile. Una cosa da serial killer e necrofili. Io lo chiamo 'sesso
acrobatico', perché è più o meno una cosa da circo.
Il potere è tabù in una società dittatoriale. Oggi tutti parlano del
potere, di quanto è lercio chi lo detiene, nonché invidiato, nonché, forse,
considerato lercio perché in realtà invidiato. Le lussureggianti teorie del
complotto di ogni genere e natura sono lo feccia del potere detabutizzato, i
loro creatori e soprattutto diffusori mi assomigliano incredibilmente a
scarafaggi stercorari.
Il denaro no. Il denaro è l'ultimo tabù. Nessuno, badate, proprio nessuno
parla del denaro. Nessuno vi dice come dovete spenderlo o meno. Il dileggio o
disprezzo per determinati acquisti non fa riferimento al denaro, fa riferimento
alla visione del mondo che tali acquisti presuppongono, e pertanto al potere, o
all'estetica (pensiamo alle società in cui l'estetica era un tabù... ma è un
altro discorso). Ma nessuno vi dice come dovete spendere il vostro denaro.
Nessuno vi fa sentire in colpa perché lo spendete in un modo anziché in una
altro. Nessuno osa parlarne. E' privato, è intimo, è un tabù. Solo il
mendicante per strada osa farci sentire in colpa per non aver depositato la
moneta richiesta. Ma si tratta di un rejetto, di uno scarto della società, di
un emarginato, appunto, che non rispetta i tabù comuni.
Ma mi direte, la pubblicità onnipresente mi dice continuamente come devo
spendere il denaro. Errore clamoroso! La pubblicità se ne infischia del vostro
denaro. Non sa quanto denaro ha ciascuno di voi, sa quante persone ci sono che
dispongono di una determinata quantità di denaro. E' una cosa diversa. La
pubblicità si riferisce al denaro di tutti, non al vostro, e vi esorta a
credere che il prodotto pubblicizzato vale il denaro che costa; che cosa
rappresenti quel denaro per voi non la interessa minimamente, né dovrebbe
interessare voi. E' interesse dei responsabili marketing che voi non vediate il
legame fra l'oggetto e il denaro che sta nelle vostre tasche. Dovete vedere
solo l'oggetto, l'oggetto assoluto direbbe Hegel, e desiderarlo. Il denaro deve
rimanere un trascurabile passaggio. Tale e quale era il sesso nel mondo
cattolico: un trascurabile passaggio per procreare.
Il tabù denaro è sempre più forte, sempre più onnipresente. Un'altra prova
della sua esistenza e dimensione consiste nella progressiva scomparsa del
denaro. Esso viene sostituito dalle carte di credito, che ne annullano
totalmente la presenza fisica e lo riducono a un numero su un foglio di carta o
su un monitor. Il credito al consumo annulla persino quel numero! Ideale della
società odierna è sottrarre all'individuo medio la percezione del denaro, della
sua esistenza. Cancellarne il concetto stesso.
Del resto come accadeva con il sesso tabù, più la società tenta di cancellarlo
dalla mente degli uomini, più gli uomini ci pensano. Per questo ho incorniciato nel mio studio il verdone con l'effigie di George
Washington: a eterno monito di libertà!
Ogni esponente politico serio e onesto, di qualunque schieramento, dovrebbe spiegare ai cittadini che il futuro degli italiani dipende dalla riduzione del debito pubblico. L'ITALIA DIVENTI LIBERA DAL DEBITO
giovedì 10 settembre 2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Destra, sinistra e codici di condotta
La polarizzazione destra/sinistra nell'occidente contemporaneo è uno strano anello ricorsivo. L'economia non vi gioca quasi più alcu...
-
Oggi in Italia gli ultracinquantacinquenni sono il 33% della popolazione e i minorenni sono il 18%. Molti individui under 55 non hanno dirit...
-
"In effetti, poiché la speranza di vita alla nascita era analoga [prima del 1750] - il che rende improbabile che gli europei fossero me...
Nessun commento:
Posta un commento